Storia

La Nascita della CROCE AZZURRA ROBBIESE

Nel 1965 successe un fatto tragico che fece parlare a lungo i robbiesi: una donna si era sentita male al mattino verso le ore 8 e venne chiamata l’ambulanza di una città vicina, ma i soccorsi arrivarono solo verso le ore 11, quando ormai per la povera signora non c’era più nulla da fare. Tutti molto scossi, in quel periodo parlarono del triste evento. Il sig.Francesco Bergamo andò dal barbiere Gianni Veronesi, suo amico, proprio all’indomani del fatto e tra una sforbiciata e l’altra il discorso tra i due  cadde inevitabilmente sul malore della sfortunata signora.

Veronesi osservò che se a Robbio fosse esistito un servizio di soccorso, probabilmente la signora avrebbe potuto salvarsi. Fu allora che Veronesi ebbe l’intuizione e l’idea di dare alla comunità robbiese un servizio di trasporto con ambulanza. Il sig.Bergamo si trovò d’accordo con l’amico e cominciò ad esporre l’idea ai frequentatori del “Caffè Nottino” (l’attuale Bar Roma). Qualcuno si dimostrò scettico sulla realizzazione di un così audace progetto, ma alla fine l’idea si fece strada tra i robbiesi che si impegnarono in prima persona per poterla realizzare. Il cammino non fu facile: occorrevano dei Volontari, un mezzo di soccorso, una sede; ma il 28 Aprile 1968 la CROCE AZZURRA ROBBIESE venne legalmente costituita per poter coronare un sogno: soddisfare una primaria esigenza dei robbiesi e degli abitanti dei paesi limitrofi

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1968 – Un’immagine dei primi Volontari della Croce Azzurra

Curiosità

La prima somma raccolta per le spese della CROCE AZZURRA ROBBIESE fu di Lire 170.000, ottenuta organizzando una raccolta fondi sotto l’albero di Natale in piazza a Robbio. Grazie alla grande e innata generosità dei robbiesi, la prima ambulanza fu acquistata proprio con le offerte dei cittadini ricevute dal comitato di allora. La ditta “Zanno e Gardino” (una fabbrica di compensato) donò un cambio gomme per l’ambulanza che al tempo era sistemata in un garage nel cortile del Municipio.

Nel 1968 i tre amici di lunga data Gianni Veronesi, Francesco Bergamo e Angelo Cima, decisero di andare a Voghera, presso la Croce Rossa locale, per esaminare un’ambulanza. Giunti sul posto ottennero di poter “provare” il mezzo di soccorso. Cima si mise alla guida, Veronesi si distese sul lettino, con tanto di coperte e Bergamo, da buon barelliere, finse di assistere il finto ammalato. Coprirono un certo percorso in ambulanza per simulare un ipotetico intervento e alla fine, soddisfatti della prova effettuata, tornarono a Robbio, sempre più convinti che l’idea di organizzare una Pubblica Assistenza dovesse essere portata avanti, anche a costo di qualsiasi sacrificio, per il bene della collettività.